Anche le candidature al Consiglio Comunale di Bologna devono “rompere i soliti giri”


Il centrosinistra di Bologna, oltre ad essere storicamente ed attualmente maggioranza assoluta in città, a differenza del centro-destra ha già scelto (e democraticamente) il proprio candidato, un buon sindaco per rilanciare e cambiare, Virginio Merola. Che è tanto cosciente della situazione critica che ora attraversa la città, da lanciare come suo slogan “Se vi va tutto bene, io non vado bene”. Ho partecipato all’inaugurazione della bella sede del suo comitato elettorale, ieri pomeriggio in Via Val d’Aposa, insieme con tanti amici, cittadini, personalità di Bologna. Ho visto le ragazze ed i ragazzi della sua “Banda larga”. Entusiasmo e voglia di cambiare, di vincere per far cambiare strada a Bologna, imboccando quella del suo futuro e lasciando quella della sua immobilità e della sua stanchezza. Dei suoi veleni, che non mancano mai in un ambiente quando l’aria ristagna per troppo tempo.

Virginio Merola ha vinto le primarie anche grazie ad una sua decisa presa di posizione e volontà di “rompere i soliti giri” che condizionano le scelte su Bologna, di nominare una Giunta di giovani competenti e meritevoli. Bene, io concordo. Senza dimenticare che chi, nonostante tutte le difficoltà, decide ancora indirizzi politici ed ha funzioni di controllo, in un Comune è il Consiglio Comunale. Che dovrà essere rappresentato, per ciò che riguarda il PD, da persone che abbiano altrettanta competenza, merito, capacità di rappresentanza e coerenza con il codice etico del PD di quelle che verranno scelte per la Giunta; anzi, direi ancora di più, visto che questi candidati saranno quelli eletti direttamente dagli elettori. Ricordo il comma 5 dell’art. 2 del Codice Etico del PD: “Le donne e gli uomini del Partito Democratico ispirano il proprio stile politico all’onestà e alla sobrietà. Mantengono con i cittadini un rapporto corretto, senza limitarsi alle scadenze elettorali. Non abusano della loro autorità o carica istituzionale per trarne privilegi; rifiutano una gestione oligarchica o clientelare del potere, logiche di scambio o pressioni indebite”.

Onestà, sobrietà, correttezza, non abusare dell’incarico politico per trarne privilegi, non partecipare a logiche clientelari … Non mi sembra che anche nel PD tutti siano rimasti immuni alla cattiva politica. Inoltre rispetto del vincolo dei due mandati, necessità di rinnovamento e ringiovanimento dei candidati, che sia espressione della capacità del progetto del PD, della sua capacità di essere il partito del XXI secolo e non un partito che guarda sempre a chi c’era prima, con la testa rivolta all’indietro.

Last but not least, anche i candidati del PD per il Consiglio Comunale di Bologna devono rispondere all’obiettivo di “ROMPERE I SOLITI GIRI”. Quindi senza riproporre coloro che, non importa se con colpe o senza colpe, sono stati i protagonisti degli ultimi 15-20 anni della vita politica a Bologna. Non andrebbe bene una logica che, mentre riserva questa operazione di rinnovamento vero a Merola per la Giunta, lascia ai partiti, lascia al PD di percorrere le vecchie logiche e di ripresentare le stesse facce, magari spostandole da un incarico istituzionale all’altro. Anche questo sarebbe un “solito giro” che finora ha prodotto la situazione in cui “non tutto va bene”, anzi.

Se posso quindi dare un modesto consiglio a Virginio Merola, lo sollecito a trarre TUTTE le conseguenze dagli obiettivi che lui stesso si è dato ed ha proposto durante le primarie. Senza eccezioni, anche per il Consiglio Comunale. Porto anche un piccolo esempio concreto: ad Anzola, nel 2009, come PD abbiamo presentato 16 candidati nuovi su 20, la maggior parte giovani. Nove di essi sono stati eletti, insieme con i 4 riproposti per il secondo mandato. Abbiamo ottenuto il 61,3%, anche grazie a questo ricambio. Fra i giovani della “Banda larga” di Virginio, nel gruppo “Il Nuovo PD per Bologna”, nei circoli dei quartieri ci sono persone nuove, nativi del PD, ci sono ragazze e ragazzi che hanno già dimostrato merito e competenza. Il PD li candidi, coloro che hanno avuto incarichi istituzionali da 15-20-30 anni facciano un passo indietro e si mettano al servizio di questo progetto, nel back-office. Anche lì c’è bisogno, di esperienza e di generosità.

Informazioni su lorismarchesini

55 anni, sposato con Loretta, bibliotecaria, e padre di Matteo, giornalista e scrittore. Lavoro come IT Architect in una grande multinazionale del settore ICT, sono laureato in storia moderna ed appassionato di ricerche storiche. Consigliere comunale e capogruppo PD nel tempo libero (poco ..)
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2 risposte a Anche le candidature al Consiglio Comunale di Bologna devono “rompere i soliti giri”

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  2. roberto ha detto:

    caro loris, bentrovato!

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