I risultati delle elezioni amministrative 2012, dal punto di vista numerico dei sindaci e delle loro maggioranze che hanno vinto, sono molto chiari. Ecco i numeri dei 145 Comuni superiori ai 15 mila abitanti (10mila in Sicilia): il centrosinistra ne governava 45; ora ha quasi raddoppiato il suo bottino salendo a quota 81, cui vanno sommati i 14 capoluoghi di cui sopra per arrivare al totale di 95 che Bersani ha sbandierato con comprensibile orgoglio in conferenza stampa. Il centrodestra, invece, crolla da 81 comuni superiori a un terzo esatto (27) cui vanno aggiunti i 6 capoluoghi per un totale di 33 contro i 98 di partenza. Gli altri 23 comuni al ballottaggio se li dividono le liste civiche (5), il centro (4), i 5 Stelle (2) le liste di sinistra (3), la Lega Nord (uno) e liste identificabili come “Altri” (6).
Quindi, da questo punto di vista, è comprensibile ciò che ha dichiarato ieri sera Pier Luigi Bersani: “Senza se e senza ma abbiamo vinto le elezioni amministrative dell’anno 2102”. E sono sicuramente vittorie importanti e difficili, inedite, quelle a Como, Monza, Lucca, Rieti, tanto per fare solo alcuni nomi di città governate quasi sempre dal centro-destra negli ultimi 20 anni. Come sono senza appello le sconfitte del PDL e della Lega Nord.
Ma … ma sappiamo penso quasi tutti (scrivo quasi perché noto in qualcuno del PD ancora un orgoglio contrassegnato da sonnolenza, dall’incapacità di scindere lo scampato pericolo dalle ragioni di profonda crisi della politica e dei partiti in Italia) che i risultati ci dicono anche altre cose politicamente meno piacevoli per la politica in generale e per il PD in particolare. Ecco perché la dichiarazione giusta che avrei voluto sentire dal mio segretario (anche perché le urne sono già chiuse e la propaganda non serve a ragionare bene) è invece questa: “Con tanti se e tanti ma, abbiamo vinto le elezioni amministrative del 2012”.
Questi “se” e questi “ma” penso siano evidenti a molti, ma cerco di essere più chiaro facendone l’elenco e motivandoli:
SE-1) abbiamo vinto perché si sta chiudendo nel modo peggiore per loro la stagione del centro-destra contrassegnata da incapacità di governo e da scandali; il PD, forte del buon governo locale e di una riconosciuta responsabilità per il Paese che si è assunta, ha perso consensi, voti, ma in modo molto minore dei partiti del centro-destra;
SE-2) abbiamo vinto dove abbiamo saputo esprimere il meglio delle candidature attraverso le primarie, abbiamo perso dove non le abbiamo sapute gestire ed abbiamo presentato candidature usurate (Parma, alla faccia dell’”usato sicuro”) o rampanti (Palermo, dove spero che si smetta di appoggiare Lombardo, tattica che ci ha portato a dimezzare i consensi e a non appoggiare l’unico e giovane candidato del PD alle primarie);
MA-1) abbiamo ancora una estrema lentezza, fino all’arroganza, nel procedere nel cambiamento necessario, nel virare il timone nella direzione giusta; come si fa, fino a poche settimane fa, a ritenere giusto ed adeguato l’attuale sistema dei rimborsi elettorali? Per poi, giustamente a questo punto, essere smentiti dallo stesso segretario e proporre il loro dimezzamento? Lo abbiamo capito o no che per 13 anni vi è stata una quasi “associazione a delinquere” dei partiti che hanno aumentato del 1100% questi rimborsi? Togliendo questi soldi dalle tasche dei cittadini, nello stesso momento del livello più basso di efficacia della politica e senza nessun controllo e vincolo? Perché, per esempio, in Emilia Romagna si sono fatti passi significatici, ma ancora insufficienti, nell’abolire i vitalizi e nella diminuzione di indennità assurde per il tipo di impegno e responsabilità dei consiglieri regionali solo dopo il risultato dei grillini alle elezioni del 2010? Ma perché dobbiamo sempre arrivare dopo, perché dobbiamo rincorrere gli altri, rischiando anche noi la demagogia ed il populismo, invece di essere noi davanti con proposte radicali?
MA-2) Ci rendiamo conto che senza un vero cambiamento, mettiamo in pericolo anche i nostri bravi amministratori? Pensiamo al risultato di Budrio, quasi non bastava il buon governo di Carlo Castelli e la buona candidatura di Giulio Pierini per vincere, talmente era sfocata la nostra immagine a causa di errori e lentezze del gruppo dirigente nazionale;
MA-3) Ci sono massimi dirigenti (Bindi e Letta) che hanno commentato in modo sbagliato il risultato di Parma, come se gli elettori fossero telecomandati dai dirigenti del PDL (che penso non abbiano più nessuna influenza su di loro); ma ci rendiamo invece conto che Parma è una delle città più ricche del nostro Paese, che dopo 10 anni di malgoverno di centro-destra che l’ha portata al dissesto finanziario, gli elettori non hanno visto altra alternativa che il M5S, mentre sono circondati da buone amministrazioni del centrosinistra?
Non penso che queste mie considerazioni siano molto originali. Ma sembra che, anche dopo il voto, i massimi dirigenti nazionali non riescano a togliersi dal solito solco giustificazionista ed autoassolutorio, se non vi sarà un drizzare la schiena, uno scatto di lungimiranza, rischiano di apparire come dei pugili suonati, pur avendo vinto l’ultimo scontro ai punti.
Del resto mi sembra che le dichiarazioni del mio segretario provinciale (Donini) e di quello regionale (Bonaccini) siano più realistiche e consapevoli: “Il Pd è in piedi, non in ginocchio ma certo servirà un´attenta riflessione… Il voto dimostra che chi ricerca un cambiamento va quasi tutto verso i grillini. Dobbiamo saper cambiare ed innovare più di quanto abbiamo fatto” (Bonaccini); “Certo, non ci accontentiamo. Da domani, o si cambia o si muore. Dobbiamo essere noi per primi capaci di interpretare la voglia di cambiamento che c´è in questa regione” (Donini).
Chiudo questa mia riflessione con le due dichiarazioni dei maggiori rappresentanti delle istituzioni bolognesi:
“Serve questo, ossia un ricambio generale e più presenza tra i cittadini. I 5 stelle non sono anti-politica, ma una nuova forza di governo a Parma e Comacchio”. (Merola)
“La prima cosa da dire è certamente che il centrosinistra ha vinto, ma poi si deve analizzare il percorso, il risultato e cosa è bene fare” (Draghetti).
Aggiungo che lo spazio che abbiamo come PD è ancora grande, dobbiamo solo voler essere coerenti con il progetto fondativo del nostro partito. Basti pensare che nel Comune di Sesto San Giovanni, amministrato tempo fa da Penati (perché è ancora consigliere regionale?) ed attraversato da scandali sui cui vi sono indagini, il centrosinistra ha vinto con il 70%! Segno che la pazienza degli elettori è ancora grande, ma sarebbe diabolico, arrogante e fallimentare abusarne ancora.
Intanto complimenti a Giulio Pierini, nuovo Sindaco di Budrio!